Recupero pericolosi R5

Stabilizzazione e solidificazione dei rifiuti pericolosi sono pratiche consolidate che si articolano in un numero elevato di trattamenti differenti, applicazioni e prodotti ideati a tal fine, i quali mirano tutti ad un unico obiettivo: stabilizzare il rifiuto rendendolo inerte e resistente alle azioni chimiche di soluzioni aggressive nel tempo.

Le nuove norme in vigore impongono degli standard di trattamento più elevati, e più complessi da raggiungere, sia in riferimento alla qualità del prodotto in uscita, sia alla sua durevolezza nel tempo. Le ricette utilizzare da G2B vengono formulate in base ad una procedura che tiene conto di: flussi dei materiali in ingresso; quantitativi; additivi disponibili; reazioni da attuare in base alla composizione chimica dei rifiuti da trattare e del materiale finale da smaltire.

Obiettivo finale di questi processi chimici è assicurare al rifiuto una completa ed efficace immobilizzazione degli inquinanti o, in alcuni casi, l’abbattimento delle frazioni volatili. Le reazioni utilizzate si basano su una serie di processi noti e ampiamente descritti nella letteratura scientifica di riferimento. Il concetto alla base del processo d’impianto è del tutto innovativo rispetto ad impianti analoghi che operano su rifiuti pericolosi. La gestione integrata dei flussi di materie e della qualità del prodotto finale è infatti appannaggio degli impianti che producono materie prime o prodotti finiti ma è, di fatto, una novità per gli impianti che si occupano della riduzione della pericolosità dei rifiuti o del loro recupero.

L’obiettivo finale dell’operazione di recupero è la creazione di un sistema che consenta di ottenere materiali inertizzati da spedire in discarica o da recuperare, con qualità e sicurezza adeguati agli standard indicati dalla normativa europea.